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Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo



Il patrimonio storico e naturalistico del territorio.

Descrizione

In orgine, la parrocchiale del paese era la chiesa di Santa Maria delle Grazie, posizionata intra muros a ridosso della rocca castellana. In essa, nel 1450, si era radunato il Capitolo della cattedrale di Acqui per eleggere il nuovo vescovo Tommaso Deregibus, poiché in città stava imperversando una terribile epidemia di peste. Alla fine del '500, però, la chiesa di Santa Maria delle Grazie inizia a risentire di uno stato di degrado notevole, dovuto anche a problemi di stabilità per via della sua collocazione in prossimità di un terreno franoso, per cui inizia a sentirsi l'esigenza di sostituirla con un nuovo edificio.

La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale, intitolata ai SS. Pietro e Paolo, inizia nel 1604, ma sarà necessario aspettare addirittura fino al 1695 per il suo definitivo completamento e la sua consacrazione.

 
La facciata, ornata da statue dei santi Pietro e Paolo e del Sacro Cuore, è stata arricchita nel 1927 da un affresco raffigurante la Madonna del Rosario con S. Domenico e S. Caterina da Siena, opera del pittore acquese Lorenzo Laiolo (1877-1947).


La pianta è a navata unica, con quattro cappelle laterali: Sant'Antonio, Sacro Cuore, Madonna del Rosario e San Giuseppe. La volta della navata è affrescata con opere di Pietro Ivaldi, detto "il Muto" (1810-1885), così come anche gli affreschi ai lati dell'altare: l'ultima cena (a sinistra) e la predicazione di S. Giovanni Battista (a destra). Degne di nota quattro tele del pittore visonese Giovanni Monevi (1634-1714): le anime purganti, la Natività, il paese con S. Bovo e la Madonna, la battaglia di Lepanto.


Prospicente il lato sinistro dell'altare (in cornu Evangelii) è collocato un pulpito ligneo della seconda metà del '600, mentre innanzi al lato destro (in cornu Epistolae), in una piccola stanza, è allestita una riproduzione primo-novecentesca della grotta di Lourdes realizzata in tela di sacco e gesso secondo uno stile scenografico comune a molte altre chiese della zona.


Al centro dell'abside una nicchia custodisce le statue lignee dei santi Pietro e Paolo, che il 29 giugno di ogni anno vengono estratte per essere portate in processione e lasciate alla venerazione dei fedeli.
L'organo a canne risale al 1897 ed è opera della bottega di Alessandro Mentasti, discendente di una delle principali famiglie della scuola organaria varesina, con successivi interventi di ripulitura e riparazione dello stesso Mentasti nel 1907 e di Edoardo Negri nel 1928.



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[scheda realizzata a cura dell'Archivio Storico Comunale]
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Foto di Mauro Marenco © - Panoramio


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Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo


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