Giovanni MONEVI Pittore barocco
(1637-1714)
Nato a Visone il 18 maggio 1637, originario della frazione denominata ancora oggi Monevi, viene mandato ben presto dai genitori a Roma, dove studia sotto la guida del pittore Giovanni Francesco Romanelli.
Nel 1657 tornerà nella sua terra, per dipingere l'Assunzione della Vergine per la Cattedrale di Acqui. In una cappella, ha dipinto una scena del Paradiso, le scene della vita di San Francesco nel chiostro della chiesa di San Francesco, l'annunciazione per la chiesa di Terme Reali, la principale Presentazione di Maria al tempio per la chiesa dei cappuccini in Acqui Terme. Un'ultima cena è dipinta nel refettorio degli Osservanti di Strevi e nel chiostro di San Bernardino a Moncalvo.
La sua notorietà gli permette di sposare Camilla Bocca, appartenente ad una delle più antiche e nobili del paese, di tenere a battesimo i nuovi nati delle principali famiglie visonesi, ricoprire la carica di priore della Compagnia del Santissimo Rosario di Visone. Molte le opere realizzate in questo periodo per l'abbellimento della parrocchiale di Visone e dell'Oratorio di San Rocco sono ancora oggi conservate a Visone.
Muore il 15 dicembre 1714.
I suoi figli, Giovanni Battista e Francesco, furono a loro volta pittori, sebbene di minore valore rispetto al padre.
Bibliografia su Giovanni Monevi:
- C. Prosperi, A. Vercellino, S. Arditi - A due passi dal paradiso: Giovanni Monevi e la sua bottega (Visone, secc. XVII-XVIII) - Acqui Terme, Impressioni grafiche, 2006.
Carlo (Caro) CARATTI Pittore acquafortista
(1895-1980)
Nato il 16 maggio 1895 a Visone, si laureò in Farmacia all'Università di Genova nel 1921.
Fin da giovane si dedicò però anche da autodidatta all'arte dell'incisione conseguendo ottimi risultati. Fu allievo del maestro Marcello Boglione, con cui approfondì la tecnica dell'acquaforte. Espose nelle principali manifestazioni artistiche nazionali e internazionali conseguendo numerosi premi e riconoscimenti: premio "Città di Alessandria" nel 1943, premio "Grumbacher" nel 1952, premio "Medici Domus" nel 1957, premio "Ravizza" e premio "Alfa" nel 1958,.
I suoi temi preferiti furono: paesaggi, scorci panoramici e particolari del paese natio, i contadini ed il loro lavoro.
Fu direttore della Pinacoteca civica di Asti fino al 1966 e nel 1972 fece parte del gruppo di fondatori del Museo civico d'arte moderna di Mombercelli.
Bibliografia su Carlo M. Caratti:
- L. Baudoin - Acqueforti e xilografie di Caro Caratti - Asti, 1951.
- AA.VV. - Incisioni di Caro Caratti: mostra antologica - Asti, 1969.
Carlo CHIRIO Tipografo
(1789-1865)
Nato a Visone il 12 ottobre 1789 da Giovanni Battista, originario di Ostana (CN), e dalla visonese Maria Antonietta Silla, compie gli studi classici presso il Collegio San Giuseppe di Carcare e quindi nel settembre 1806 si trasferisce a Torino, dove inizia l’attività di apprendista tipografo presso la ditta di Vincenzo Bianco (già direttore della Stamperia dell’Accademia delle Scienze), una delle più prestigiose dell’intero Piemonte.
Nel 1819 entra in società con il murazzanese Carlo Maria MINA (1777-1859), con cui apre una propria tipografia che, in poco tempo, sarà riconosciuta come capace di realizzare “edizioni accuratissime, e stampate secondo lo stile de’ migliori tipografi moderni”, accumulando diversi premi e medaglie.
Nel 1830 introduce, primo in Italia e in Francia, il nuovo metodo per la stampa stereotipica inventato da Jean-Baptiste Genoux, che gli permetterà di produrre opere illustrate di notevolissimo pregio.
Tra i clienti più famosi della sua stamperia si possono ricordare Silvio Pellico, i fratelli Roberto e Massimo D’Azeglio, Cesare Balbo, la poetessa Deodata Saluzzo Roero e il Corpo dei Carabinieri Reali (di cui fu per molti anni stampatore ufficiale).
L'attività della Tipografia Chirio e Mina prosegue ininterrottamente fino al 1865.
Italo Antonio PERAGALLO Medico e biochimico, ricercatore
(1910-1956)
Nato il 29 ottobre 1910 a Visone (una targa ricorda ancora oggi la sua casa natale in piazza Matteotti), all'Università di Pavia consegue dapprima la laurea in medicina nel 1935 e, successivamente, quella in chimica pura nel 1944.
Subito dopo la laurea in medicina inizia una brillante carriera universitaria (Assistente incaricato di Igiene, poi Aiuto direttore effettivo, all'Università di Pavia dal 1935 al 1943, quindi Incaricato di Igiene all'Università di Parma tra il 1944 e il 1947), collaborando a lungo con il Prof. Ernesto Bertarelli, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università pavese tra il primo e il secondo dopoguerra ed eminente virologo e immunologo, che di lui scrisse "in quarantatré anni di vita universitaria e di insegnamento non mi è mai successo di trovare altri che come il Peragallo affermi, con l'opera diligente e tenace, la sua decisa volontà di essere un ottimo ricercatore ed un bravissimo insegnante".
Riceve infatti numerosi premi e riconoscimenti per la qualità della sua attività scientifica (Permio dell'Istituto Massone di Buenos Aires nel 1937, Premi universitari di perfezionamento all'estero nel 1936 e nel 1939, grazie ai quali frequenta prima l'Institut Pasteur di Parigi e poi il Robert Koch Institut di Berlino occupandosi di preparazione di sieri e vaccini, Premio di incoraggiamento dell'Istituto Lombardo di Milano nel 1938, Premi universitari di operosità scientifica ininterrottamente dal 1936 al 1942, Premio Ricca-Salerno dell'Università di Messina nel 1940, Premio Pagliani dell'Università di Torino nel 1942).
Durante la seconda guerra mondiale è costretto a sospendere gran parte dei suoi studi e viene arruolato come ufficiale medico nella campagna di Russia (1942), assegnato alla gestione dei controlli sanitari per la prevenzione della febbre tifoidea fra le truppe.
Nel 1948 si trasferisce alla Facultad de Higiene y Medicina Preventiva dell'Universitad Nacional del Litoral a Santa Fe (Argentina) per assumere la cattedra di Microbiologia applicata.
Nell'agosto 1953 lascia la carriera universitaria e assume la carica di Scientist presso la delegazione americana dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Guyaquil (Equador), per studiare alcune sconosciute malattie infettive endemiche dell'America meridionale: durante questa attività contrae purtroppo una di queste malattie oggetto dei suoi studi, fatto che lo costringerà a sospendere il lavoro nel febbraio 1956 per tornare a Milano, dove morirà il 14 aprile successivo, all'età di 45 anni, in seguito a complicazioni legate all'infezione contratta.
Bibliografia su Italo A. Peragallo:
- Prof. Dott. Italo Peragallo: notizie riguardanti la sua carriera e la sua operosità scientifica - Pavia, Tip. Popolare, 1947.
- D. Bosio - Italo Antonio Peragallo (1910-1956) docente universitario membro dell'Organizzazione mondiale della sanita (OMS) - Genova, Tipografia Bi-Esse, 1960.
Giovanni PESCE Comandante partigiano, Medaglia d'Oro al Valor Militare
(1918-2007)
Nato a Visone il 22 febbraio 1918, dovette emigrare in Francia nel 1924 perché il padre, operaio antifascista, non poteva più trovare lavoro in Italia. Dopo le prime frequentazioni delle organizzazioni giovanili comuniste francesi, nel 1935 aderì al PCI e ben presto maturò l’intenzione di prendere parte, tra il 1936 e il 1938, alla guerra civile spagnola al fianco di molti altri giovani antifascisti italiani.
Rientrato definitivamente in Italia nel 1940, fu immediatamente arrestato e trasferito al confino a Ventotene, dove entrò in contatto con alcuni tra i massimi rappre-sentanti politici dell’antifascismo italiano.
Liberato nel 1943 dal governo Badoglio, si unì immediatamente alle prime formazioni partigiane e fu tra i principali organizzatori dei GAP di Torino, con cui svolse numerose azioni di sabotaggio contro l’occupazione nazista e i collaborazionisti fascisti.
Nel maggio 1944 si trasferì a Milano, per riorganizzare le formazioni partigiane locali, prendendo il comando della III Brigata GAP “Rubini” ed assumendo il nome di battaglia “VISONE”, con cui rimarrà ricordato.
Anche a Milano fu autore di numerose, audaci azioni di guerriglia ai danni sia delle forze di occupazione che delle milizie della Repubblica Sociale, durante le quali operò spesso con la partigiana “Sandra”, al secolo Onorina Brambilla (1923-2011), che dopo la liberazione, nel luglio 1945, diventerà sua moglie.
Alla fine della seconda guerra mondiale, divenne per qualche anno capo della scorta di Palmiro Togliatti, quindi fu Consigliere Comunale a Milano tra il 1951 e il 1964 e Consigliere nazionale dell’ANPI fin dalla sua fondazione. Spese tutto il resto della sua vita in una intensa attività politica e di testimonianza della Resistenza e dei suoi valori. La sua figura e il suo operato hanno ispirato a Dario Fo una ballata intitolata La GAP.
Per i suoi indiscussi meriti nell’ambito della Resistenza italiana tra il 1943 e il 1945, il 23 aprile 1947 è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare, consegnatagli dal Presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Nelle motivazioni si legge, tra l’altro: “noncurante delle fatiche e dei disagi, inaccessibile allo scoraggiamento, infondeva sempre ardore ed entusiasmo in quanti lo seguirono nella dura ma radiosa via della libertà. Organizzatore eccezionale ed eroico combattente, dotato di irresistibile leggendario coraggio conquistò con il suo valore un luminoso primato alla gloria delle formazioni garibaldine ed alla gloria immortale della Patria”.
Fino agli ultimi giorni ha svolto una intensa attività di divulgazione della memoria storia anche attraverso una grande quantità di pubblicazioni sul tema della resistenza e dell'antifascismo.
Bibliografia di Giovanni Pesce:
- G. Pesce - Soldati senza uniforme: diario di un partigiano - Roma, Edizioni di cultura sociale, 1954 (Ristampa: Roma, 2015).
- G. Pesce - Un garibaldino in Spagna - Editori riuniti, Roma, 1955 (Ristampa: Varese, Essezeta-Arterigere, 2006).
- G. Pesce - Senza tregua: la guerra dei GAP - Reggiolo, La clessidra, 1967 (Ristampa: Milano, Feltrinelli, 1973 e Milano, RCS, 2015).
- G. Pesce - Giuliano Balestreri - Genova, s.n., 1969.
- G. Pesce - Zané: una famiglia partigiana - s.l., s.n., 1977.
- G. Pesce - Quando cessarono gli spari: 23 aprile - 6 maggio 1945, la liberazione di Milano - Milano, Feltrinelli, 1977.
- G. Pesce - I giorni della bomba: racconti - Milano, G. Mazzotta, 1983.
- G. Pesce - Un uomo di quartiere - Milano, G. Mazzotta, 1988.
- G. Pesce, F. Minazzi - Attualità dell'antifascismo - Milano, La città del sole, 2004.
Bibliografia su Giovanni Pesce:
- G. Speroni - Mussolini deve morire: dicembre 1944, quando Giovanni Pesce tentò di uccidere il duce - Milano, Bompiani, 2004.
- F. Giannantoni, I. Paolucci - Giovanni Pesce "Visone" un comunista che ha fatto l'Italia - Varese, Essezeta-Arterigere, 2005.
- D. Biacchessi - Giovanni e Nori: una storia d'amore e di resistenza - Bari, Laterza, 2014.
- F. Cracolici, L. Tussi - Giovanni Pesce: per non dimenticare - Sesto San Giovanni, Mimesis, 2015.
Sotto una foto dell'opera "Dio padre" (G. Monevi, 1666).