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4. Michele Pittavino
4. Michele Pittavino
Disobbediente e vittima civile
(Visone, 7 marzo 1922 - Visone, 2 dicembre 1944)
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Storia
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Tra l’inizio e la primavera del ‘44, la resistenza nell’alessandrino, astigiano e cuneese era andata rapidamente crescendo, incoraggiata anche dai progressi delle forze alleata non solo in Italia. Nell’estate seguente si erano formati localmente diversi Comitati di Liberazione Nazionale che ben presto erano riusciti ad assicurare il pieno controllo dei loro territori, finendo per organizzarsi in una vera e propria repubblica partigiana chiamata Repubblica dell’Alto Monferrato, con sede a Nizza e comprendente una quarantina di comuni circostanti.
Già tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, reparti fascisti avevano tentato isolati attacchi contro la zona di Nizza per indebolire la repubblia partigiana, ma è il 2 dicembre che si scatena davvero la furia nazifascista, con l’avvio di una imponente operazione militare di rastrellamento chiamata in codice Operazione Koblenz-Süd. Vi presero parte un totale di oltre 2500 uomini, appartenenti a diversi reparti tedeschi e italiani, che per tre lunghe settimane passarono al pettine paesi, frazioni, cascine isolate, boschi, casotti nelle vigne, strade di campagna e piccole vallate laterali, realizzando vaste azioni di rappresaglia, l'eccidio di numerosi civili e la deportazione di prigionieri e portando alla fine alla caduta della libera repubblica monferrina. Non di rado, l’accanimento verso la popolazione portò anche al sacrificio di civili inermi, come a Mombercelli, dove il 3 dicembre fu fucilato un renitente di vent’anni, a Roccaverano, dove il 5 dicembre morì sotto i colpi nazifascisti addirittura una bambina di nove anni, a Rocca d’Arazzo, dove il 12 dicembre un settantasettenne fu passato per le armi, e ancora lo stesso giorno a Sessame, e a Loazzolo il 22 dicembre, dove caddero altri renitenti .
A Visone, verso le tre del pomeriggio del 2 dicembre 1944, quattro militari repubblichini sono impegnati a rastrellare le campagne intorno al paese quando, sulla Rocca in Località Bricchetto, si imbattono nel giovane Michele Pittavino (22 anni), renitente alla leva. Il ragazzo, spaventato, prende subito la via della boscaglia ma, durante il vano tentativo di fuga, viene ucciso nella campagna circostante dalle raffiche d’arma da fuoco dei fascisti.
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